Prosegue la protesta degli avvocati e delle associazioni forensi in tutta Italia contro le manovre economiche del Presidente del Consiglio Monti. Ieri a Pescara, a Piazza Salotto, toghe in spalla per dire no alle liberalizzazioni e per sensibilizzare l'opinione pubblica sugli effetti che queste provocheranno.
Primo effetto l'aumento dei costi di accesso da parte degli utenti destinati a crescere almeno del 50%. Cittadini costretti a pagare di più, dunque, per dare avvio ai procedimenti, mentre i processi continuano a durare un'eternità. Tra i termini della liberalizzazione anche l'abolizione delle tariffe e la riduzione dei tempi del tirocinio professionale.
Lì dove era il Ministero della Giustizia ad indicare la tariffa ora sarà esclusivamente affidato ad una libera contrattazione avvocato-cliente: "Simili riforme in ambito giudiziario - ha spiegato il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Pescara Donato Di Campli - tendono a una compressione dei diritti dei cittadini e dunque minacciano la democrazia."
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